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ORIENTEERING: QUANDO LO SPORT INCONTRA LA NATURA
Chi partecipa ad una prova di Orientamento, utilizza una carta topografica realizzata appositamente per questo Sport, con segni convenzionali unificati in tutto il mondo.
Si gareggia individualmente od in squadra, transitando dai diversi punti di controllo posti sul territorio.
Raggiunto il punto di controllo si dovrá registrare il passaggio sul proprio testimone di gara.
Vince chi impiega il tempo minore; in questo Sport non vince sempre il piú veloce, ma colui che é in grado di orientarsi piú rapidamente e di fare le scelte di percorso migliori.
NON SOLO GARA
Naturalmente l'Orienteering puó essere praticato tutti i giorni, ognuno con il proprio obiettivo: lo sportivo per allenarsi, la famiglia e l'appassionato per divertirsi e trascorrere una giornata piacevole tra amici ed all'aria aperta.
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Il Trail-Orientamento (in breve Trail-O) o Orientamento di Precisione è l'ultima nata tra le discipline dell'Orienteering. La presenza di questa disciplina nella Federazione Italiana Sport Orientamento, ne consente l'affiliazione al CIP - Comitato Italiano Paralimpico.
Si tratta di una disciplina che non prevede di raggiungere fisicamente i punti di controllo posizionati sul terreno di gara, ma di identificarli a distanza, sempre usando mappa e bussola, presso dei punti di osservazione debitamente segnalati lungo dei sentieri, senza poter uscire da tali sentieri. Da ogni punto di osservazione sono visibili una o più lanterne e il concorrente deve decidere quale corrisponda eventualmente al punto di controllo riportato in mappa - ma è prevista la risposta 'nessuna corretta' - punzonando opportunamente il proprio testimone di gara.
Nella specialità Pre-O, la classifica si stila in base al punteggio acquisito (numero di punti di controllo correttamente identificati) e non in base al tempo impiegato per portare a termine il percorso: a parità di punteggio viene considerato il tempo impiegato per rispondere alle cosiddette "postazioni a tempo", in cui il concorrente, cronometrato dai giudici di gara, ha un massimo di 60" per indentificare ciascun punto di controllo proposto. Per ogni errore sulle postazioni a tempo viene comminata una penalità di 60". Sono previste penalità anche se un concorrente non completa il percorso entro il tempo massimo previsto per la gara. Nella specialità Temp-O, invece, la classifica è calcolata sommando i tempi di risposta di tutte e sole le postazioni a tempo distribuite sul terreno di gara, considerando 30" di penalità per ogni errore.
Date le sue caratteristiche che esaltano le qualità di lettura e interpretazione della mappa e non la componente fisico-atletica, il Trail-O è praticabile da tutti, senza eccezioni: le strade ed i sentieri che costituiscono il percorso di gara sono facilmente percorribili anche in sedia a rotelle. E' pertanto uno dei pochissimi sport in cui concorrenti paralimpici gareggiano esattamente alla pari di quelli senza disabilità, esattamente sullo stesso percorso, benché le uniche due categorie agonistiche previste, "Open" e "Paralimpici", prevedano premiazioni separate nella specialità del Pre-O, anche ai Campionati Mondiali (WTOC - World Trail Orienteering Championships).
Le specialità di gara previste nel Trail-O sono essenzialmente tre:
- Pre-O: è la formula "classica" che prevede il completamento di un percorso costituito da una sequenza di punti di controllo/osservazione e da alcune postazioni a tempo, tipicamente posizionati all'inizio o alla fine del percorso
- Temp-O: specialità introdotta più di recente, prevede unicamente postazioni a tempo ed esalta la velocità di lettura della mappa, la capacità di rilocalizzazione e l'individuazione delle caratteristiche del terreno
- Relay: gara di staffetta, consiste in una prova di squadra in cui viene sommato il risultato individuale di tre concorrenti su un percorso di tipo Pre-O
Le mappe usate nel Trail-O sono le stesse della C-O, quindi seguono la simbologia ISSprOM in scala 1:4.000 oppure lo standard ISOM con ingrandimento in scala 1:5.000.
In Italia vengono organizzati ogni anno i Campionati Italiani di Pre-O, di Temp-O e di staffetta, oltre al circuito di Coppa Italia. L'Italia rappresenta una delle eccellenze mondiali in questa disciplina, potendo vantare nel suo palmares i due titoli mondiali di Roberta Falda (nel 2007 nella categoria "Paralimpici") e Michele Cera (nel 2015 nella categoria "Open") e il titolo continentale di staffetta vinto ai Campionati Europei del 2016 dal trio Cera-Madella-Tenani, oltre all'organizzazione dell'undicesima edizione dei WTOC nel 2014 in Trentino/Veneto.
A partire dal 2020 ha preso sempre più piede la versione 'virtuale' del Trail-O (specialità Temp-O), con vere e proprie gare che si disputano su un portale appositamente creato, il Temp-O Simulator
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- Scritto da Stefano Mocci Demartis
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Lo Sci Orientamento (in breve SCI-O o Ski-O) è la versione "invernale" dell'Orienteering, praticato usando l'attrezzatura e la tecnica dello sci da fondo su piste battute nella neve.
Dovendo seguire le piste riportate con precisione sulla mappa, questa disciplina è molto simile alla MTB-O, dal punto di vista della tecnica orientistica. La difficoltá è riposta nel fatto che le piste preparate sul terreno sono molto numerose, tanto che il concorrente si trova di fronte ad una vera e propria ragnatela attraverso la quale deve districarsi.
Per poter leggere la carta mentre si scia ed avere le mani libere, il concorrente dispone di un leggio girevole che viene fissato al petto con delle bretelle.
Come nella C-O questa disciplina si articola nelle 4 specialità "canoniche" Sprint-Middle-Long-Relay, di cui si assegnano negli anni dispari anche i titoli mondiali (ai WSOC - World Ski Orienteering Championships) oltre, a cadenza annulale, quelli nazionali. Anche nel format dei WSOC è stata recentemente introdotta la formula della Sprint Relay in cui due concorrenti, una donna e un uomo, si alternano in una staffetta disputando 3 frazioni ciascuno.
Le mappe usate nello SCI-O seguono lo standard ISSkiOM (International Specification for Orienteering Maps), in cui si introducono i simboli relativi alle piste battute (linea verde per risaltare sul resto dei colori usati nella mappa) con tutte le sue varianti (pista larga, pista lenta etc.). La scala della mappa da SCI-O segue grossomodo le regole della C-O, con 1:5.000 - 1:10.000 - 1:15.000
Nonostante i fasti dei 4 titoli mondiali vinti dal nostro Niccolò Corradini tra il 1994 e il 2000 (2 nella Long e altrettanti nella Middle, sebbene allora si chiamassero Classic e Short), da allora il palmares italiano non è stato ulteriormente arricchito, anche a causa di un calendario agonistico limitato dalla scarsità di precipitazioni nevose.
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- Scritto da Stefano Mocci Demartis
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La Mountain Bike Orientamento (in breve MTB-O) è la declinazione su due ruote della Corsa Orientamento.
Per poter leggere la carta mentre si pedala ed avere le mani libere per la guida, il concorrente dispone di un leggio girevole fissato al manubrio.
Le doti che un bike-orientista deve possedere sono una buona padronanza del mezzo meccanico e la capacitá di interpretare con precisione e velocitá le diverse soluzioni che il tracciato propone per raggiungere i diversi punti di controllo. Normalmente (ed in Italia è obbligatorio) si possono utilizzare solo le strade e i sentieri segnati in carta.
Come nella C-O, le gare di questa disciplina si distinguono nelle quattro specialità "canoniche" Sprint-Middle-Long-Relay, di cui si assegnano ogni anno anche i titoli mondiali (ai WMTBOC - World MTB Orienteering Championships). Proprio nell'ultima edizione dei WMTBOC 2017 disputati in Lituania è stata introdotta anche la formula della Mass Start (con partenza in massa dei concorrenti e diverse variazioni sul percorso), vinta nella categoria maschile allo sprint finale dal portacolori azzurro Luca Dallavalle.
Le mappe usate nella MTB-O rispondono agli standard internazionali dell'ISMOM (International Specification for MTB Orienteering Maps) e sono in scala 1:10.000 / 1:15.000 / 1:20.000 a seconda della specialità della gara. La differenza fondamentale rispetto alle carte usate per la C-O è la varietà con cui vengono riportati strade, sentieri e tracce, al fine di consentire al concorrente di fare le opportune valutazioni per la propria scelta di percorso (le "vie" possono essere larghe o strette, con fondo più o meno veloce). Naturalmente il dettaglio relativo alla vegetazione e ai particolari che si possono trovare fuori dalle vie consentite è molto minore che nelle mappe della C-O.
In Italia la MTB-O è ancora poco diffusa e praticata soprattutto nel Nord-Est (il Veneto ha anche ospitato i Mondiali nel 2011), anche se alcune gare vengono organizzate nel resto del Nord Italia e, occasionalmente, nel Centro (come per i Campionati Europei del 2007 in Toscana). Oltre ai Campionati Italiani delle quattro specialità, si disputano anche le prove del cicuito nazionale di Coppa Italia.
A dispetto del basso numero di praticanti, tuttavia, l'Italia può vantare una ricca tradizione di risultati internazionali nella disciplina, a partire dai due titoli mondiali vinti dal trentino Luca Dallavalle nel 2015 (sprint) e nel 2017 (mass start).